Ditta individuale e Partita IVA: come partire col piede giusto (senza confondersi tra forfettario e semplificato)
Se hai già letto l’articolo sulla SRL, ma stai pensando che per iniziare forse è meglio qualcosa di più semplice, allora sei nel posto giusto.
Oggi parliamo di ditta individuale e partita IVA: la formula più veloce, economica e diretta per iniziare a lavorare in proprio. Perfetta per freelance, artigiani, piccoli imprenditori o professionisti che vogliono partire con leggerezza, ma in regola.
Cos’è una ditta individuale?
La ditta individuale è l’attività svolta da una sola persona (tu!), in forma imprenditoriale. È diversa da una società, perché non c’è separazione tra te e l’attività: sei tu l’azienda.
Vantaggi?
✅ Si apre in pochi giorni
✅ Costi contenuti
✅ Burocrazia minima
Svantaggi?
⚠️ Il titolare risponde con il proprio patrimonio personale (ma ci sono modi per tutelarsi, vedremo come)
Partita IVA: forfettario o semplificato?
Appena apri la partita IVA, bisogna scegliere il regime fiscale. Le due scelte principali sono:
1. Regime forfettario
È il più gettonato tra chi inizia, perché ha:
- Tassazione agevolata: 15% (o 5% per i primi 5 anni)
- Niente IVA, niente ritenuta d’acconto
- Pochissima burocrazia
- Costi di contabilità bassissimi
💡 Quando conviene:
- Se pensi di fatturare meno di 85.000 € all’anno
- Se non hai grandi costi o investimenti da scaricare
- Se lavori da solo e vuoi semplicità
📌 Attenzione però: non puoi detrarre spese (carburante, pc, affitto, ecc.) né recuperare l’IVA sugli acquisti. C’è una percentuale di “costi figurativi” calcolata dallo Stato, che non sempre riflette la realtà.
2. Regime a contabilità semplificata
È il livello successivo. Più impegnativo, ma anche più flessibile.
- Si applica se superi gli 85.000 € di ricavi o se scegli tu di passare al semplificato
- Paghi le tasse su ricavi - costi reali
- Puoi scaricare le spese e recuperare l’IVA
- Hai una contabilità più strutturata
💡 Quando conviene:
- Se hai molte spese
- Se lavori con clienti che richiedono fattura con IVA
- Se vuoi mostrare un utile più basso e gestire meglio la tassazione
📌 Nota bene: qui la gestione contabile è più complessa. Serve un commercialista che ti segua passo passo (indovina chi? 😉)
Le mie pillole strategiche (da non saltare!)
1. Occhio ai requisiti per il forfettario
Non basta “volerlo”: serve rispettare alcune regole (no partecipazioni in SRL, no dipendenti oltre un certo limite, ecc.). Verifichiamo insieme che tu possa accedervi prima di aprire.
2. Fattura elettronica: sì o no?
Dal 2024 anche i forfettari devono emettere fattura elettronica. Non è difficile, ma va gestita bene. Esistono software semplici ed economici (alcuni li consiglio ai miei clienti e ti spiego come usarli).
3. Previdenza: INPS o cassa professionale?
Dipende da che lavoro fai. Un artigiano o commerciante va all’INPS gestione commercianti, un architetto invece ha la sua cassa (Inarcassa). È importante sapere quanto pagherai e quando, per non farti trovare impreparato.
4. Attenzione al primo anno!
Nel primo anno non verserai subito tutte le tasse… ma poi arrivano saldo + acconto e l’effetto sorpresa può essere brutto se non lo hai pianificato. Io ti aiuto a simulare il carico fiscale, così non ci sono sorprese.
In sintesi…
Aprire una partita IVA in ditta individuale è un passo importante, ma non deve spaventarti. Con le informazioni giuste, un pizzico di pianificazione e qualcuno che ti accompagna (indovina ancora chi? ), puoi partire tranquillo, in sicurezza e senza stress.
Vuoi capire se sei più da forfettario o semplificato? Scrivimi: in mezz’ora di consulenza gratuita possiamo fare chiarezza.